Paragonare un aspirapolvere con un docente? Si, e ha anche senso. (questo articlo è stato scritto senza uso di acidi)
L'ambiente didattico, specialmente nelle discipline complesse come le materie scientifiche, può spesso apparire caotico e disordinato agli occhi degli studenti. Sorprendentemente, l'analisi del personaggio dell'aspirapolvere Noo-Noo dai Teletubbies offre un modello psicopedagogico estremamente lucido e applicabile per riflettere sul ruolo del docente come agente di ordine e facilitazione.
Noo-Noo non è solo un oggetto, ma un agente di riordino che opera secondo principi di omeostasi e cibernetica. La sua funzione principale è ripristinare l'equilibrio dopo le attività ludiche, garantendo la stabilità del sistema (l'ambiente dei Teletubbies). Il robot, come ogni buon docente, ha il modus operandi del manutentore: analizza il guasto (o la situazione), agisce sul riordino in modo pratico (non astratto), ripristina la funzionalità migliore. Trasferendo questa potente metafora alla classe:
I principi operativi di Noo-Noo trovano un'applicazione particolarmente significativa nella didattica inclusiva, offrendo strategie concrete per superare le barriere incontrate dagli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA).
L'azione di riordino di Noo-Noo si traduce in una riduzione del carico cognitivo per lo studente. Per i DSA (es. Dislessia, Discalculia) e BES (es. ADHD, ansia), il processamento di informazioni disorganizzate può saturare la memoria di lavoro (working memory):
L'azione ciclica di Noo-Noo evidenzia l'importanza dell'allenamento procedurale:
L'aspetto più sottile dell'operatività di Noo-Noo risiede nella sua azione non verbale e incondizionata.
Il robot agisce in maniera silente e continua, ponendo un diretto parallelismo con l'azione di regolazione non verbale del docente in aula. Elementi come la gestione dello spazio (la posizione strategica in aula), l'utilizzo di schemi visivi (sottolineature, diagrammi) e le espressioni facciali possono comunicare struttura, incoraggiamento o attenzione senza interrompere il flusso cognitivo dello studente.
Questo agire silente riduce l'interferenza verbale e rafforza l'ambiente ordinato. In aggiunta, Noo-Noo esemplifica il principio di compassion didattica: pulisce e riordina l'ambiente indipendentemente dall'entità del "caos" generato dai Teletubbies.
Questo parallelismo riflette la necessità che il docente operi come agente di supporto incondizionato verso lo studente in difficoltà. La funzione di ripristino deve essere sempre attiva, senza giudizio o punizione per l'errore commesso, rafforzando così l'autoefficacia e la volontà di riprovare.
Adottare una "mentalità Noo-Noo" significa riconoscere che l'efficacia didattica, soprattutto per gli studenti con BES e DSA, non dipende solo dalla trasmissione dei contenuti, ma dalla qualità dell'ambiente cognitivo e dalla struttura delle informazioni offerte. Essere un buon docente significa essere, in ultima analisi, un organizzatore didattico che garantisce l'ordine necessario affinché la conoscenza possa fiorire senza l'ostacolo del caos.